Le malattie neurologiche e le malattie mentali colpiscono ad oggi oltre la metà della popolazione italiana. A livello globale, le malattie del cervello rappresentano la principale causa di disabilità e la seconda causa di mortalità, con un carico destinato ad aumentare con la crescita e l’invecchiamento della popolazione.
Le malattie neurologiche e le malattie mentali colpiscono ad oggi oltre la metà della popolazione italiana. A livello globale, le malattie del cervello rappresentano la principale causa di disabilità e la seconda causa di mortalità, con un carico destinato ad aumentare con la crescita e l’invecchiamento della popolazione. Tali patologie comportano già oggi un peso significativo sui sistemi sanitari e tutte le stime attestano che, senza gli opportuni interventi, la situazione sia destinata a peggiorare nei prossimi anni. Ciononostante, il cervello rimane orfano quasi universale di strategie per promuoverne e conservarne la salute.
Proprio per questa ragione, in occasione della Settimana mondiale del Cervello (del marzo scorso), la Società Italiana di Neurologia (SIN) lancia la Strategia Italiana per la Salute del Cervello 2024-2031 (SISAC) attraverso la quale intende implementare in Italia il Piano Globale di Azione per l’epilessia e le altre malattie neurologiche voluto dall’OMS allo scopo di ridurre l’impatto di tutte le malattie del cervello. La Strategia prevede l’avvio di una alleanza che coinvolga tutti gli interlocutori nazionali sui possibili interventi da realizzare negli ambiti della programmazione sanitaria, della prevenzione, della ricerca, della diagnosi, della cura, della riabilitazione e del sociale.
La Strategia Italiana per la Salute del Cervello 2024-2031 è delineata nel Manifesto italiano “One Brain, One Health”, che la SIN ha presentato oggi alla Camera dei Deputati alla presenza di rappresentati istituzionali, società scientifiche, associazione di pazienti e familiari. Tale documento definisce i punti chiave della Strategia e individua le priorità d’azione da implementare nei prossimi anni attraverso un programma nazionale che prevede la collaborazione di tutti gli attori del panorama socio-sanitario, in particolare di tutte le parti coinvolte a vario titolo nella Salute del Cervello.
Il lancio della Strategia Italiana per la Salute del Cervello 2024-2031 e del suo Manifesto “One Brain, One Health” rappresenta un momento oggi indispensabile per rispondere efficacemente ai problemi di sanità pubblica e alle minacce causate dagli effetti della globalizzazione e del cambiamento climatico e, in linea con la strategia mondiale dell’OMS, vuole ridurre l’impatto di tutte le malattie del cervello in Italia favorendo la Salute del Cervello di tutti i cittadini di ogni età.
Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha aperto l’evento di presentazione insieme all’On. Le Annarita Patriarca, segretario della XII Commissione Affari Sociale della Camera dei deputati.
“Attraverso la Strategia Italiana per la Salute del Cervello – ha dichiarato Alessandro Padovani, presidente Società Italiana di Neurologia – la SIN ha voluto dare al nostro Paese la possibilità di essere tra i primi a adottare soluzioni concrete per valorizzare, promuovere e proteggere il Cervello durante l’intero arco della vita e in tutte le fasce della popolazione. Per affrontare questa enorme sfida sono necessarie azioni diverse che mirino ad una maggiore consapevolezza, istruzione, ricerca, ma anche a nuovi approcci integrati di sanità pubblica (Global Health) e l’empowerment della popolazione. La collaborazione tra coloro che si occupano dei diversi ambiti della neurologia, della psichiatria, della neuropsichiatria, della psicologia, della neuroriabilitazione e, in generale, della ricerca e della cura in neuroscienze, è un requisito irrinunciabile per migliorare l’efficacia degli interventi e per diminuire l’impatto delle patologie neurologiche e mentali (One Brain)”.
Per diffondere un nuovo approccio alla Salute del Cervello, la SIN desidera, quindi, avviare un proficuo confronto con le cosiddette “6 P”: Pazienti (associazioni di pazienti e familiari), Professionisti sanitari, Providers (di servizi sociosanitari, terapie e tecnologie, pubblici e privati), Partners (le società scientifiche, le Università, gli Istituti di ricerca), Politici (decisori e finanziatori delle politiche pubbliche e istituzioni) e Popolazione generale.
Ma cosa si intende per Salute del Cervello? Secondo le indicazioni del Piano Globale di Azione dell’OMS recepite dalla SIN, la Salute del Cervello è quella condizione in cui “ogni individuo può realizzare le proprie capacità e può ottimizzare il proprio funzionamento cognitivo, emotivo, psicologico e comportamentale per affrontare le situazioni della vita”, nella convinzione che un approccio complessivo a tutti questi aspetti possa migliorare il benessere mentale e fisico del singolo e ridurre l’impatto e il peso delle malattie del cervello sui malati e i caregivers, sul sistema sanitario e sul contesto sociale ed economico.
“Nel Manifesto e, quindi, nella Strategia Italiana – ha commentato Matilde Leonardi, membro del Consiglio Direttivo della SIN e neurologa alla Fondazione IRCCS Besta dove dirige il Centro Collaboratore OMS- il Cervello viene considerato come un unico sistema complesso in relazione con l’ambiente fisico e sociale, dove le due componenti operano insieme e si influenzano reciprocamente. Salute del cervello non vuole dire quindi assenza di malattia, ma implica avere stili di vita sani, fare attività fisica, avere una alimentazione sana, astenersi da alcol e fumo, evitare o controllare lo stress, prevenire problemi di salute, restare attivi da un punto di vista cognitivo, avere relazioni sociali. E questo si applica a qualunque persona, con o senza patologia”.
“Per raggiungere questi ambiziosi obiettivi - prosegue Matilde Leonardi – è importante creare nel nostro Paese una convergenza di azioni sui punti chiave espressi nel Manifesto, che riflette le indicazioni del Piano Globale OMS, e che sono: Rafforzare la Governance; Fornire diagnosi, cura e trattamenti efficaci tempestivi e mirati; Attuare strategie di promozione e prevenzione delle malattie del cervello; Promuovere ricerca, innovazione e sistemi informativi; Rafforzare l’approccio di sanità pubblica per disturbi neurologici e mentali. La distinzione tra “salute mentale” e “salute del cervello”, così come tra malattie neurologiche e malattie psichiatriche, in realtà scientificamente non regge per le molteplici sovrapposizioni sia neuroscientifiche che nella pratica clinica che nell’area dei sostegni socioeconomici necessari a tutti i pazienti”.
Perchè One Brain, One Health? ONE BRAIN esprime il concetto che occorre ricomporre la frammentazione delle diverse malattie del cervello, neurologiche e mentali, e che ogni persona, con il suo cervello e la sua mente è fortemente connessa con i cervelli e le menti della comunità. La salute del cervello, dunque, equivale alla salute della comunità. ONE HEALTH si basa sul riconoscimento che la salute del cervello e la salute delle persone, la salute degli animali e la salute dell’ecosistema sono legate indissolubilmente e, quindi, sostiene l’esistenza di un’unica salute, dove nessuna componente predomina sulle altre e tutte sono strettamente collegate e interdipendenti.
Durante l’evento di presentazione sono stati sviluppati tre panel tematici: prevenzione, diagnosi, ricerca e cura delle patologie del cervello; un’alleanza tra i professionisti sanitari per la salute del cervello in un’ottica multidisciplinare; l’impatto sociale delle patologie del cervello, evidenziando il ruolo fondamentale delle associazioni dei pazienti e del Terzo Settore, della famiglia e dei caregiver.
“Aprire subito un dibattito serio e concreto sulle malattie neuro degenerative, un’emergenza globale che, anche in Italia, causa sempre più morti”. La deputata e co-presidente dell’Intergruppo parlamentare sull’Alzheimer Annarita Patriarca interviene così in occasione della Settimana Mondiale del Cervello. “È un momento essenziale per portare alla luce le numerose difficoltà e inadeguatezze che impattano su più di 600 malattie neurologiche, un’importante occasione per rilanciare con impegno un’azione politica che definisca un livello di salute collettiva e che coinvolga tutte le parti in gioco. Le malattie del cervello, dalla frequente emicrania al più complesso morbo di Alzheimer, ci pongono oggi un’importante sfida per la salute del futuro che potrà trovare risposte solo in 3 termini: prevenzione, diagnosi e trattamento. Una sfida iniziata con successo grazie allo stanziamento del Fondo Alzheimer da parte del Governo, per cui mi sono personalmente battuta, e che oggi deve vederci uniti nella promozione di strategie lungimiranti per tutelare i pazienti, i loro famigliari, e contrastare il vertiginoso aumento di casi anche nelle persone più giovani attraverso strumenti di prevenzione e una maggiore sicurezza online e sui social media. È cruciale al contempo combattere lo stigma e la discriminazione delle malattie mentali creando un ambiente in cui chiunque abbia bisogno di aiuto possa sentirsi libero di chiederlo e riceverlo senza alcun pregiudizio. È normale attraversare momenti di difficoltà, ma è fondamentale garantire che chiunque cerchi aiuto possa trovarlo. Per questo è cruciale investire nella formazione e nello sviluppo di competenze che promuovano la brain wellness in tutte le sue declinazioni, migliorando l’accesso alle cure e all’assistenza e la prevenzione”.